I violini, in un futuro nemmeno tanto lontano, sposeranno l’intelligenza artificiale. E’ ormai acclarato che l’internet delle cose (Internet of things) sia in grado di attribuire al mondo elettronico la capacità di tracciare una mappa di quello reale, e di aggiungere un’identità elettronica alle cose o anche ai luoghi dell’ambiente fisico. Che questa dimensione impatti in modo impressionante anche in un mondo fortemente tradizionale, fatto di riti millenari, passione intensa, culto della accuratezza manuale, come la liuteria, è un fatto clamoroso.
La realtà digitale ha abbattuto i confini in ogni campo. L’intelligenza artificiale può prevedere che tipo di suono si potrà generare da un determinato pezzo di legno e con un algoritmo si avrà la possibilità di definire nel dettaglio quale forma dare al violino perché si generi il suono perfetto. I violini sono pezzi di altissimo artigianato, pezzi unici che nascono da una elaborazione articolata e delicatissima.
Un violino è il frutto di conoscenze profonde e geometrie accurate e vi è una connessione matematica tra le abilità che attengono all’arte della lavorazione del legno e le conoscenze degli equilibri e delle proporzioni.
Una collaborazione tra il Politecnico di Milano, con i ricercatori del Musical Acoustics Lab, il Museo del Violino di Cremona, il liutaio cileno Sebastian Gonzalez e il mandolinista professionista Davide Salvi ha prodotto uno studio denominato “A Data-Driven Approach to Violinmaking” che mostra come un algoritmo neurale possa prospettare il comportamento vibratorio delle tavole dei violini a partire da un numero limitato di parametri geometrici e meccanici delle tavole stesse. Appare evidente che si tratta di un valore aggiunto per il Maestro Artigiano: la sua intuizione ne trarrà un grande vantaggio poichè potrà esplorare il potenziale di nuovi design e materiali con un approccio scientifico. L’algoritmo consentirà di effettuare infinite simulazioni in un tempo estremamente limitato e senza costi di materiale, ed offrirà anche la possibilità di esplorare nuove soluzioni. E’ una ulteriorre dimostrazione di come intelligenza artificiale, approccio scientifico, e tradizionali competenze artigiane siano dentro lo stesso processo.
La produzione-creazione del violino, di qui in poi, sarà molto vicina alla ‘perfezione’. Grazie al connubio tra intelligenza artificiale e tradizione artigiana la prospettiva reale è quella di essere sul serio ‘in pursuit of the 13th note’, cioè alla ricerca della nota che, ancora, non esiste.
(Fonte: https://www.nature.com/articles/s41598-021-88931-z.pdf)
Foto di Ivan Demenego
Giovanni Boccia
Lucano, 54 anni. Laureato in Sociologia. Si occupa e si è occupato di istruzione e formazione (a diversi livelli: dalla istruzione pubblica alla formazione manageriale, passando per quella continua e professionale) da oltre 30 anni. Ha coordinato, sin dai primi anni ’90, i primi progetti europei Horizon - su scala nazionale - per l'inclusione sociale e giovanile. E’ Responsabile della Formazione Interna della Confartigianato Imprese e, attualmente, anche Direttore della Fondazione Germozzi. Cura, per la stessa Fondazione, il coordinamento editoriale dei ‘QFG’ : i Quaderni della Fondazione Germozzi (ricerche, studi e analisi di natura economica e sociale). Per la stessa Fondazione progetta e organizza eventi di natura convegnistica e di ‘riflessione’ pubblica