La sfida ambientale, l’emergenza energetica, sconvolgimenti come la pandemia globale, e ora l’impatto della guerra nel cuore dell’Europa, ci obbligano a ripensare ad un modello di crescita economica e sociale che faccia leva sulla qualità del produrre, sul rispetto delle persone, sul lavoro che dà dignità e crea inclusione.
Siamo davanti a un nuovo tempo. Serve avere una visione prospettica ampia e lungimirante per “soddisfare i bisogni della generazione presente senza compromettere quelli della generazione futura”, come recita la definizione di sviluppo sostenibile, oggi goal globale grazie all’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
La responsabilità sociale caratterizza l’impegno e il contributo di Confartigianato per raggiungere molti obiettivi di Agenda 2030: promuovere istruzione di qualità, lavoro dignitoso e crescita economica, innovazione, consumo e produzione responsabili. Si tratta di opportunità da cogliere non ciascuno per sé, rinchiuso nella propria solitudine, ma uniti, solidali, insieme in uno sforzo comune con le istituzioni, con le altre parti sociali, con i più importanti player sul mercato.
Per Confartigianato, tutto ciò significa costruire uno sviluppo a misura d’uomo, facendo leva sulle piccole imprese diffuse di territorio che vivono già di tre sostenibilità: economica, sociale, ambientale.
Sul fronte economico, la piccola impresa, l’artigiano, hanno tutte le carte in regola per soddisfare consumatori che cercano sempre di più prodotti e servizi di qualità, belli e ben fatti, durevoli, a basso impatto ambientale, unici e distintivi. Forti di questo spazio sul mercato, diventano anche un baluardo della sostenibilità sociale. Infatti, le nostre sono realtà produttive ben radicate nei territori di appartenenza dove intrattengono rapporti e relazioni di scambio cruciali per il benessere delle comunità locali. L’impresa a valore artigiano, come piace a noi chiamare questo asset economico, è lontana per sua natura dalla delocalizzazione, vuole rimanere nelle comunità. Porta i suoi prodotti nel mondo con successo proprio perché è ben radicata nel suo territorio e ne esprime l’eccellenza. Lo stretto legame con la propria terra è l’aspetto che alimenta, di conseguenza, la sostenibilità ambientale di questo modello d’impresa, quel suo essere di prossimità che incentiva un rapporto virtuoso con l’ambiente circostante improntato alla cura e al rispetto del contesto in cui vive e produce. L’imprenditore e i suoi collaboratori vivono, infatti, dove lavorano e viceversa: non possono essere indifferenti alla salvaguardia dei luoghi in cui operano.
Tutto questo è il ‘valore artigiano’ espresso dalle piccole imprese che crea, trasforma, ripara, rigenera, include, unisce. E la risposta positiva e a questo tempo di grande incertezza, ai rischi di disgregazione, alla crisi delle filiere globali. È l’impegno degli artigiani e dei micro e piccoli imprenditori a continuare ad essere costruttori di futuro e, insieme, è il richiamo a riconoscere e a sostenere concretamente questo loro ruolo.
E questo è il modello di ecologia umana, di imprese sostenibili che Confartigianato porta nel futuro, con l’impegno ad accompagnarle, mettendo a loro disposizione le indispensabili competenze tecniche multispecialistiche, per potenziarne le capacità e renderle sempre più protagoniste nella tutela dell’ambiente, nel risparmio ed efficienza energetici, nell’economia circolare, nella riqualificazione urbana e del territorio, nel miglioramento della qualità della vita.
Marco Granelli
Presidente di Confartigianato Imprese, la Confederazione che rappresenta 700.000 artigiani, micro e piccole imprese. Imprenditore nel settore delle costruzioni, Granelli è da lungo tempo impegnato nell’attività associativa: dal 2012 al 2020 è stato Vice Presidente Vicario di Confartigianato e dal 2009 ha guidato Confartigianato Emilia Romagna dopo essere stato, dal 2004, alla presidenza di Confartigianato Imprese Parma