La percezione sensoriale è cruciale nella decisione di acquisto di un bene, in particolare quella visiva, che mette in gioco la geometria e la collocazione nello spazio del prodotto: in altre parole, il suo design. Questa caratteristica intreccia la materialità del prodotto con elementi immateriali sui cui si declina la sua differenziazione, uno dei presupposti per la creazione di valore.

L’intreccio di questi elementi si interseca in una ampia gamma di oggetti dell’artigianato artistico[1], concorrendo “a creare l’identità di un popolo, intesa come l’insieme delle tradizioni, delle conoscenze e dei tratti distintivi che ne sanciscono la riconoscibilità e unicità” come indicato dalla Carta Internazionale dell’Artigianato Artistico.

 

Il design e il made in Italy

Sulla base di queste premesse, il disegno del prodotto diventa un fattore competitivo strategico e l’analisi di alcuni dati ci consente di delineare la sua diffusione nella produzione del made in Italy. A tal scopo abbiamo calcolato la propensione settoriale all’innovazione mediante il design utilizzando i dati dell’ultimo censimento permanente delle imprese dell’Istat, delineando una moltitudine di beni il cui design ne caratterizza il percorso innovativo e lo standard qualitativo: si tratta di prodotti della tessitura, tappeti e capi di abbigliamento, carta, lavorazione del vetro, realizzazioni in ceramica, prodotti in gesso per l’edilizia, metalli preziosi, contenitori in metallo per caldaie, armi sportive, coltelleria e posateria, serrature, prodotti di elettronica di consumo audio e video, strumenti e apparecchi di misurazione, prova e navigazione, orologi, lampade e apparecchi di illuminazione, elettrodomestici e apparecchi per uso domestico, macchine per l’industria alimentare e delle bevande, macchine per le imprese della moda, autoveicoli, navi e imbarcazioni da diporto, aeromobili, motocicli, biciclette, gioielleria e oreficeria, bigiotteria, strumenti musicali, articoli sportivi, giochi e giocattoli e mobili. E martedì prossimo apre a Milano il Salone Internazionale del Mobile, evento che celebra la contaminazione di design, progettazione e produzione del made in Italy.

Sulla base dell’indicatore utilizzato, nelle filiere con una elevata contaminazione del design – moda, bevande, legno e mobili, gomma e materie plastiche, vetro, ceramica, computer, elettronica e apparecchiature elettriche, macchinari, autoveicoli, altri mezzi trasporto e altre manifatturiere tra cui gioielleria e occhialeria – si contano 187mila imprese, con una elevata vocazione artigiana, misurata da 114mila imprese artigiane che rappresentano il 61% del totale. Tra i 2,1 milioni di addetti nei settori ad elevata intensità di design, quasi la metà dell’occupazione, pari a 984mila addetti, lavora in micro e piccole imprese a valore artigiano. La maggiore presenza dell’artigianato e delle micro e piccole imprese si riscontra in settori del made in Italy che hanno connotato la storia e il patrimonio culturale dell’Italia: prodotti in legno, i mobili, la moda – tessile, abbigliamento e pelle – il vetro e la ceramica, la gioielleria e l’occhialeria.

In queste filiere si concentra più di metà (56%) delle esportazioni del made in Italy, che nel 2022 è salito a circa 350 miliardi di euro, il 18,3% del PIL. Su alcuni segmenti di produzione caratterizzata dal design l’Italia è leader europeo, essendo il primo esportatore tra i 27 paesi dell’Unione europea di gioielleria, navi e imbarcazioni da diporto, macchine per l’alimentazione, apparecchi per uso domestico non elettrici, piastrelle in ceramica per pavimenti e rivestimenti e i prodotti della moda come le calzature e i prodotti in pelle, quelli di abbigliamento, le pellicce, la maglieria e i prodotti della tessitura.

Il design rappresenta uno dei catalizzatori della crescita qualitativa dell’export dei prodotti del made in Italy. Se valutiamo l’evoluzione nell’ultimo triennio del differenziale tra la dinamica del valore medio unitario delle esportazioni – calcolato come rapporto tra valore delle merci vendute e la quantità delle stesse – e la dinamica dei prezzi alla produzione, si evidenzia una crescente qualità dei prodotti del made in Italy. Il fenomeno, che conferma un trend di lungo periodo[2] è diffuso settorialmente, ma è più marcato nei beni di consumo non durevoli, raggruppamento che comprende i prodotti della moda, così evidenziando un maggiore valore qualitativo intrinseco del prodotto determinato, oltre che dai miglioramenti nel design, da una più alta qualità delle materie prime e da nuove funzionalità, ricadute dei processi di innovazione.

 

L’offerta di design ma i disegnatori sono difficili da reperire

La vasta domanda di design determinata dalla considerevole produzione, venduta in tutto il mondo, stimola l’offerta di 8.119 imprese specializzate nell’attività di design, che danno lavoro a 17.183 addetti. Le regioni che risultano più specializzate nell’attività di design sono territori export lead, come il Piemonte, le Marche, l’Emilia-Romagna, la Lombardia e il Veneto. Aumentando il dettaglio territoriale, la maggiore vocazione al design si evidenzia in alcuni dei distretti del mobile e moda, con una maggiore incidenza nelle province di Fermo, Novara, Modena, Como, Torino, Milano, Macerata, Bologna e Treviso.

Le competenze del capitale umano rappresentano un fattore chiave di successo per un’attività professionale che, come indicato da un recente rapporto di ricerca pubblicato dal Massachusetts Institute of Technology[3], coglie le sfide dell’applicazione dell’intelligenza artificiale generativa alla creazione di modelli di design industriale. L’analisi dei dati rilevati da Unioncamere-Anpal evidenzia che nel 2022 le imprese italiane indicano 22.280 entrate di disegnatori industriali. Per tutte le assunzioni hanno una elevata importanza le competenze digitali e nel 59,1% dei casi, pari a 13.160 unità, sono di difficile reperimento: per l’inserimento di un potenziale designer servono mediamente 4,9 mesi di ricerca.

 

 

[1] Confartigianato (2019), Laboratorio Artigianato artistico: imprese artigiane e addetti. Una prima perimetrazione di Confartigianato, Elaborazione Flash, 12 giugno
[2] G. Sapelli E. Quintavalle (2019), Nulla è come prima, Milano, Guerini e Associati
[3] MIT Technology Review (2023), Generative AI, Industrial Design – Consumer product