
In un’Italia che vanta secoli di tradizione artigianale ma che oggi soffre una profonda crisi di vocazioni manuali, nasce una proposta concreta e innovativa dedicata alle nuove generazioni: “Pop-Up Opera – Con le mani imparo un mestiere”, un progetto formativo che unisce creatività, didattica e orientamento scolastico per riscoprire il valore del “fare” e promuovere una cultura del lavoro artigianale, a partire dai più piccoli.
Il mondo dell’artigianato, pilastro del Made in Italy, è oggi in sofferenza. Mancano giovani disposti ad apprendere i mestieri manuali, e con essi rischia di scomparire un vasto patrimonio di conoscenze, tecniche e sensibilità artistica. Secondo educatori, formatori e operatori del settore, si tratta di una vera e propria emergenza culturale e sociale: le abilità manuali stanno scomparendo, non solo tra i giovani, ma già tra i bambini in età prescolare.
Colorare con precisione, ritagliare, disegnare: attività un tempo comuni e naturali oggi risultano sempre più difficili per molti bambini. Gli insegnanti delle scuole dell’infanzia e primarie segnalano una progressiva perdita della motricità fine e una generale mancanza di esercizio manuale, dovuta anche alla diffusione di giochi e attività sempre più digitali. È in questo contesto che si inserisce l’iniziativa promossa dall’Associazione Lilopera [1], realtà impegnata nella promozione dell’opera lirica e della formazione creativa per bambini e ragazzi.
*Pop-Up Opera – Il Piccolo Principe, l’Opera lirica per bambini
Il progetto “Pop-Up Opera” nasce proprio per rispondere a queste esigenze. Si tratta di un format educativo sperimentale che, attraverso laboratori manuali ispirati al teatro e all’opera lirica, stimola i bambini a riscoprire la manualità, la collaborazione e la creatività. Il primo laboratorio si è tenuto il 24 maggio 2025 presso la Biblioteca Corte Valenti di Garbagnate Milanese, coinvolgendo 20 bambini tra i 6 e i 10 anni in un percorso di due ore dedicato alla creazione di una scenografia Pop-Up dell’opera Il Piccolo Principe, allestimento scenico tratto dal noto romanzo di Antoine de Saint- Exupéry e andato in scena al Teatro alla Scala nel 2023 con oltre 100.000 giovani spettatori.
Durante l’attività, i bambini hanno ascoltato la presentazione dell’opera lirica con le musiche di Pierangelo Valtinoni, hanno anche assistito alla lettura di un estratto dal libretto di Paolo Madron (il dialogo fra il Piccolo Principe e il Mercante di stelle), e realizzato con le proprie mani elementi scenici in formato pop-up, trasformando il racconto in un vero e proprio libro tridimensionale.
Il successo dell’iniziativa è stato confermato dai questionari di gradimento, che hanno evidenziato entusiasmo, interesse e partecipazione attiva da parte di tutti i partecipanti. Anche lo staff educativo, composto anche da 5 bambini di una classe quarta elementare che hanno aiutato a realizzare il libro, ha riscontrato grande coinvolgimento, spirito di collaborazione e curiosità nei bambini che si sono scoperti capaci di realizzare, passo dopo passo, un prodotto originale e personale.
Ma il progetto non si ferma qui: il laboratorio sarà replicato nel corso del 2025 in altre biblioteche del circuito CSBNO come quella di Bollate (12 ottobre) e in altre sedi del circuito della Fondazione per Leggere. Il laboratorio sarà anche accolto in spazi educativi quali l’Accademia di Architettura per bambini SOU di Milano (19 gennaio 2026).
*Pop-Up Opera per le Secondarie Inferiori nelle Biblioteche
Parallelamente, Pop-Up Opera si espande anche verso le scuole secondarie di primo grado, con l’obiettivo di affiancare i ragazzi nel delicato momento della scelta della scuola superiore.
Lilopera propone infatti un percorso integrato di orientamento scolastico incentrato sull’esperienza diretta e sull’esplorazione delle abilità manuali. Attraverso laboratori ispirati al teatro musicale, le Arti e i Mestieri in esso contenuti, gli studenti avranno modo di cimentarsi in attività ispirate ai mestieri artigianali, scoprendo propensioni e talenti che spesso restano inespressi nel contesto scolastico tradizionale.
Grazie alla collaborazione con la Rete delle Reti, Il più grande movimento cooperativo di biblioteche locali e che raccoglie più di 1.700 biblioteche in almeno 7 regioni italiane, questa estate il progetto verrà presentato a ciascun referente delle numerose reti raccolte nel gruppo RdR. Sarà l’occasione per strutturare una comunicazione efficace col fine di attirare le classi seconde delle scuole secondarie di primo grado in biblioteca, luogo di scambi culturali e apprendimento per eccellenza, un’aula alternativa ove imparare con le mani ed essere orientati alla scuola superiore.
*L’insegnante, un mediatore attivo
Un elemento innovativo del progetto è il coinvolgimento attivo dei docenti: gli insegnanti, infatti, partecipano a momenti di formazione specifica per diventare mediatori attivi del percorso, potenziando la capacità della scuola di accompagnare ogni studente verso scelte consapevoli e personalizzate. Al termine dei laboratori sono previsti anche interventi di orientamento scolastico focalizzati sulle professioni artigianali e artistiche, in collaborazione con esperti del mondo del lavoro.
Nel dibattito sull’orientamento scolastico, si parla sempre più spesso della figura del “docente orientatore”, un insegnante formato per affiancare i ragazzi nella progettazione del proprio futuro. In questo senso, il progetto Pop-Up Opera si propone come strumento concreto per rafforzare il ruolo della scuola nel guidare gli studenti verso percorsi in linea con le proprie inclinazioni, superando stereotipi e pregiudizi legati al lavoro manuale. Già nel progetto OperaOrienta, che da 15 anni Lilopera offre alle classi seconde delle scuole secondarie di primo grado, si vuole prevenire l’abbandono scolastico che, in caso di scelta sbagliata della scuola superiore, è proprio uno dei motivi che porta i ragazzi ad abbandonare il percorso di formazione compiuti i 16 anni.
*Uno strumento per preventire la dispersione scolastica
La dispersione scolastica è infatti una piaga sociale che necessita di interventi strutturali. “Nel 2024, il 9,8% dei giovani tra i 18 e i 24 anni esce prematuramente dal sistema educativo senza aver completato un titolo di studio secondario. Il fenomeno è più frequente tra gli uomini (12,2%) che tra le donne (7,1%) e presenta forti disparità regionali: 12,4% nel Mezzogiorno, 8,4% al Nord, 8,0% al Centro. Per i giovani stranieri, l’abbandono scolastico raggiunge il 24,3%, con incidenze più alte tra chi è arrivato in Italia in età adolescenziale.” (Orizzonte scuola 23 maggio 2025)
Riscoprire la bellezza del lavoro artigianale, sviluppare abilità concrete, imparare a conoscere sé stessi attraverso il fare: è questa la scommessa di Pop-Up Opera, un progetto che mette al centro le mani, la mente e il cuore dei giovani per costruire insieme, il futuro del nostro Paese.
(L’articolo è stato redatto da Serena Gobbo)