Un passo in avanti verso il futuro attraverso la digitalizzazione e l’innovazione. È questo l’obiettivo di Next Generation Salento, il progetto promosso da Confartigianato Imprese Lecce, con il patrocinio ed il contributo della Camera di Commercio di Lecce, pensato per il rilancio delle piccole e medie imprese salentine. 

Presentato a fine marzo negli spazi della Camera di Commercio di Lecce dal direttore di Nuovo Quotidiano di Puglia Rosario Tornesello, dal Segretario della Camera di Commercio Francesco De Giorgio e dai vertici di Confartigianato Lecce, Luigi Derniolo ed Emanuela Aprile, il progetto nasce dall’esigenza di analizzare le mpmi del territorio negli ambiti dell’innovazione e della sostenibilità ambientale, in rapporto agli investimenti sulle competenze delle risorse umane, di settore e trasversali. 

 

Confartigianato Lecce ha condotto un’indagine focalizzata a conoscere meglio il tessuto produttivo locale e il mondo dell’istruzione e formazione professionale, nell’ottica di favorire il più possibile il matching tra le competenze acquisite dagli studenti/corsisti e le capacità richieste da parte delle imprese. 

 

La mappatura del tessuto imprenditoriale è il risultato della collaborazione con il sistema scolastico di zona e di un progetto che ha coinvolto 852 studenti, iscritti agli istituti “I.I.S.S. A. De Viti De Marco” di Casarano, “I.I.S.S. Don Tonino Bello e Nino della Notte” di Tricase, Poggiardo e Alessano, “I.I.S.S. Enrico Fermi” di Leccem “I.I.S.S. Polo Tecnico del Mediterraneo Aldo Moro” di Santa Cesarea Terme, “I.I.S.S. Presta – Columella” di Lecce.  

L’obiettivo era capire le aspettative degli studenti sul proprio percorso di studi e sul successivo confronto con il mondo del lavoro e sulle competenze legate alla digitalizzazione, innovazione, autoimprenditorialità e tematiche ambientali. 

Il questionario è stato rivolto anche alle pmi del territorio di varie categorie, agroalimentare, artistico, benessere, commercio e servizi, comunicazione, edilizia, impianti e meccanica, legno e arredo, mobilità e trasporti, moda, con l’obiettivo di comprendere il livello di digitalizzazione e innovazione, il mercato di riferimento, la sensibilità verso la transazione ecologica, sostenibilità ed economia circolare, il livello di supporto che si ritiene necessario. Al questionario hanno risposto 63 imprese del territorio. Il lavoro è stato completato con 12 interviste rivolte a docenti universitari, operatori economici, dirigenti del sindacato e di altre associazioni di categoria. 

Per quanto riguarda l’analisi rivolta ai giovani, tra le risposte più significative risultano quelle relative al “cosa farai dopo aver conseguito il diploma?”. Il 35,3% degli intervistati non ha ancora deciso cosa fare dopo aver conseguito il diploma seguito dal 27,4% che vorrebbe proseguire negli studi universitari mentre il 13,3% cercherà un impiego da dipendente. Indipendentemente dal tipo di futuro ipotizzato, il 69,1% degli intervistati si “vede” realizzato in un territorio diverso da quello di origine (69,1%) mentre solo i 30,9% crede di potersi realizzare nel proprio territorio. Marcata la sensibilità verso i temi ambientali che ormai sono patrimonio diffuso delle nuove generazioni. Il 45,2% definisce il proprio livello di attenzione alto, il 17% molto alto e il 35,4% medio. Mentre, di contro, il 59,9% degli intervistati ritiene che le aziende riservino ai temi ambientali un’attenzione definita media e il 18,6% crede sia bassa. 

Per quanto riguarda l’analisi del tessuto imprenditoriale, le aziende intervistate hanno ammesso di non essere attrezzate a gestire il cambiamento, sia a livello personale, sia con le risorse umane attualmente a disposizione. Ancora più incerto il “passaggio” ad una gestione circolare dei processi produttivi o, più genericamente, all’adozione di misure e correttivi in linea con una visione sostenibile dello sviluppo e delle proprie prassi. 

Significativo il dato sulla preparazione e sulle competenze delle risorse umane: il 50,8% delle imprese intervistate ritiene estremamente difficile reperire forza lavoro adeguata alle esigenze, solo il 9,8% non individua tale difficoltà. Ne consegue che il 32,8% ritiene che l’offerta formativa di scuola e formazione professionalizzante non sia affatto adeguata, ed il 27,9% la giudica comunque poco adeguata. Il sistema scolastico e formativo risulta, quindi, ancora non rispondente rispetto alle aspettative e alle esigenze reali del mercato del lavoro. 

All’incontro hanno preso parte anche i dirigenti scolastici di alcuni degli istituti coinvolti e Antonio Bentivenga, Presidente del Movimento Giovani imprenditori di Confartigianato Lecce. 

“Leggendo le risposte fornite da scuole, imprenditori e associazioni al questionario sulla Next generation credo che le associazioni di categoria abbiano davanti un’occasione senza precedenti per dimostrare ancora il proprio ruolo sociale – ha sottolineato il Presidente di Confartigianato Lecce Luigi Derniolo – Oggi più che mai, la forza di un’azienda e di un territorio è la conoscenza dei dati, che ci offrono un quadro in cui le richieste tra gli attori coinvolti possono essere diverse, ma si possono mettere insieme per trovare le risposte che possano aiutare il territorio. È necessario un gioco di squadra perché solo lavorando insieme si può rendere il nostro territorio competitivo”. 

“Il nostro obiettivo è stato quello di far incontrare i due mondi ovvero quello dell’istruzione e quello delle imprese – ha spiegato il Segretario provinciale Emanuela Aprile – Dalle risposte dei giovani emerge un forte senso di disorientamento, un dato che deve farci riflettere. I ragazzi non hanno un’idea chiara del mondo del lavoro. La cosa più preoccupante, poi, è che i giovani non vedono il Salento come un territorio accogliente dove poter crescere e fare impresa. Anzi, la maggior parte di loro è orientato ad andare via. Ed è su questo che dobbiamo lavorare insieme. In questo Confartigianato Lecce sarà un soggetto operativo. Ci mettiamo a disposizione per proporre soluzioni auspicabili e iniziative utili così che il Salento possa diventare attrattivo per la prossima generazione di salentini e non”. 

“La sinergia tra gli attori in campo è importante – ha aggiunto Francesco De Giorgio, segretario generale della Camera di Commercio di Lecce – L’obiettivo è accendere i riflettori su due obiettivi: sul digitale e sull’innovazione. Il mondo imprenditoriale deve spingere verso questi due traguardi che devono essere raggiunti grazie al contributo dei giovani. È importante che ognuno faccia la propria parte e in questo la Camera di Commercio non si tirerà indietro”. 

“Considero questi risultati come un punto di partenza – ha concluso il direttore di Nuovo Quotidiano di Puglia Rosario Tornesello – Oggi, si compie un primo passo verso una lunga marcia che deve portare a un’inversione di tendenza. Bisogna far dialogare giovani, imprese e famiglie. Cominciamo da qui. Il Salento deve essere percepito dai giovani come un territorio pieno di opportunità dove crescere e formarsi, ma anche un territorio dove ritornare per fare impresa”. 

 

Foto di Christina Morillo da Pexels