Un esame degli indicatori internazionali di contesto del “fare impresa” sancisce che l’Italia non è un paese per imprenditori. Una elevata pressione fiscale finanzia una spesa pubblica che pesa la metà del PIL ma che è poco efficiente: la qualità dei servizi pubblici italiani è tra le più basse d’Europa. La carenza di competenze è aggravata dalla fuga di giovani laureati. Per un esame dei dati di dettaglio sulle condizioni di contesto si può consultare l’ultimo Rapporto annuale di Confartigianato.

 

Se un contesto difficile condiziona le imprese in fasi normali del ciclo economico, questo diventa oppressivo in un’era di elevata instabilità, nel quale i nodi della bassa crescita vengono al pettine. Negli ultimi diciassette anni (2008-2024) sei anni sono stati di recessione e in altri sei si è registrata una crescita ‘zerovirgola’ del PIL, mentre nei precedenti quarantasette anni (1961-2007) vi furono solo due anni di recessione (1993 e 1975).
In queste condizioni di elevata turbolenza si registra un fenomeno di selezione naturale delle imprese, che determina un darwiniano miglioramento della specie. Nell’arco degli ultimi cinque anni è salita l’occupazione, con effetti benefici sulla produttività, migliori rispetto agli altri maggiori paesi europei come segnalato nell’ultima Relazione annuale della Banca d’Italia.
Nell’artigianato si acuisce la selezione delle imprese, ma una analisi dei settori che registrano una crescita delinea le direttrici dell’evoluzione dell’artigianato italiano. Utilizzando un sistema di intelligenza artificiale abbiamo ricostruito dieci ambiti che costituiscono i driver evolutivi dell’artigianato, e in questo articolo presentiamo i risultati preliminari dell’analisi svolta. Nel quinquennio 2019-2024 l’artigianato italiano si è confrontato con un contesto di straordinaria complessità: dopo la pandemia da Covid-19, il sistema economico è stato scosso dall’invasione dell’Ucraina, dalla crisi energetica dell’autunno 2022, dalla più forte stretta monetaria mai attuata nella storia dell’euro, dal rallentamento del commercio globale, dallo scoppio del conflitto in Medio Oriente e dall’annuncio dei dazi statunitensi. In questo scenario, mentre il numero complessivo delle imprese artigiane cala del 3,5%, i dieci ambiti settoriali hanno registrato una crescita significativa, frequentemente a doppia cifra, segno della capacità del comparto di adattarsi alle trasformazioni strutturali in atto.

* Abitare, la resilienza dell’artigianato del sistema casa

Con una crescita di oltre 26 mila imprese artigiane tra il 2019 e il 2024 (+10,1%), l’ambito dell’abitare si conferma trainante, caratterizzato dal rilancio dell’edilizia residenziale, sostenuto dai bonus fiscali e dalla crescente attenzione all’efficienza energetica. I settori più dinamici comprendono i lavori edili e delle finiture interne, la pittura, la produzione e posa degli infissi e l’installazione di impianti idraulici, termici e antincendio, il restauro di mobili, i servizi integrati agli edifici e quelli di trasloco e sgombero cantine determinati dalla mobilità abitativa. Crescono le nicchie legate all’efficientamento ambientale, come la manutenzione di reti elettriche e l’uso di impianti speciali.

* Benessere, salute e sport: il ritorno della cura di sé

L’ambito del benessere, della salute e dello sport segna una crescita del 20,5% nelle imprese artigiane, con quasi 12mila attività in più. I settori più vivaci includono gli istituti di bellezza e i centri benessere. Le nuove esigenze sanitarie determinate dalla reazione alla pandemia spinge l’artigianato della sanificazione, della disinfestazione e della manutenzione degli apparecchi elettromedicali. Sale la riparazione di articoli sportivi, mentre tiene l’offerta delle imprese artigiane produttrici di abbigliamento sportivo e tecnico. Crescono cluster come l’attività dei maniscalchi, legate agli sport equestri e alle tradizioni locali, e le attività che gestiscono gli impianti per le piscine.

* Evoluzione dei consumi con personalizzazione, qualità e offerta di prossimità

Con un aumento di 6mila imprese artigiane, pari al +17,5%, cresce l’artigianato che risponde all’evoluzione dei modelli di consumo e alla domanda determinata dai nuovi stili del consumatore post-pandemico, sempre più orientato a prodotti su misura, sostenibili e locali. In tale ambito si osserva una crescita consistente nei settori dei tatuaggi e piercing, della cura degli animali e della riparazione sartoriale. L’aumento delle imprese artigiane della pasticceria fresca, dei distillati, piatti pronti, di carni, frutta e ortaggi lavorati, segnalano un artigianato alimentare dinamico, con un raddoppio dell’offerta di servizi artigianali di catering per eventi, che accompagna la ripresa della socialità nella fase della post pandemia. Salgono il lavaggio degli autoveicoli, mentre l’evoluzione dei consumi verso una maggiore sostenibilità e riuso spinge le attività di riparazione di oggetti personali e dei capi di abbigliamento. Cresce la produzione e la manutenzione di strumenti musicali, mentre si osservano significative performance nell’artigianato nella filiera della cantieristica navale, nell’occhialeria, nella lavorazione delle pietre preziose e nella riparazione.

* Logistica: nuova vitalità del trasporto e della mobilità urbana 

Le imprese artigiane della logistica crescono del 17,0% pari a 4mila attività in più, grazie alla spinta dell’e-commerce che fa salire le consegne a domicilio e i servizi integrati di logistica, movimentazione merci e servizi di distribuzione. Crescite significative si registrano nei taxi e nel noleggio con conducente – che consolidano un’offerta di servizi di trasporto urbano maggiormente personalizzata e per una crescente domanda turistica -, nel lavaggio e manutenzione di autoveicoli, nel soccorso stradale e nell’offerta di servizi di logistica. Una penisola con 8.300 chilometri di coste vede salire l’offerta delle imprese artigiane per il trasporto marittimo e fluviale di passeggeri.

* Ambiente e riuso per la sostenibilità

L’ambito registra una crescita del 23,8% delle imprese artigiane, grazie al maggiore dinamismo per la cura e manutenzione del paesaggio, utilizzo di aree forestali, gestione delle reti fognarie, la riparazione e manutenzione di beni metallici, elettrici e meccanici, con attenzione al ciclo delle risorse e al recupero di macchine e di componenti tecnici. Il riuso e la riparazione diventano asset strategici, facendo leva sugli obiettivi della transizione green.

*Tecnologia e gestione dell’ultimo miglio

L’ambito delle tecnologie vede una crescita delle imprese artigiane del 22,1% e testimonia l’ibridazione tra competenze manuali e digitali. Emergono nuove professionalità artigiane capaci di operare su tecnologie ad alta complessità. I settori più dinamici sono quelli della riparazione, manutenzione di impianti e attrezzature industriali complesse, di macchine industriali, agricole e utensili. In salita l’offerta nella riparazione nel comparto elettromedicale e nella manutenzione di navi e imbarcazioni. Crescono le imprese artigiane che producono apparecchi per le reti elettriche e schede elettroniche.

* Digitale, la nuova frontiera dell’artigianato

La tecnologia digitale favorisce il successo di attività dell’artigianato capaci di coniugare competenze creative, tecniche e comunicative: in questo ambito si osserva una crescita del 23,7% delle imprese artigiane. I settori in evidenza sono quelli della produzione di software e della elaborazione dati contabili. Cresce l’offerta su misura di imprese artigiane per servizi web e campagne pubblicitarie, dalla grafica, alla produzione di pagine web e la gestione dei portali, oltre alla preziosa consulenza IT per imprese e famiglie.

* Design, estetica e funzionalità artigiane

Le imprese artigiane che creano valore con l’immaterialità del design crescono del 21,9%, con un forte dinamismo dei disegnatori grafici e tecnici, la produzione di mobili per arredo, prodotti in legno, strumenti musicali, accessori per l’arredo, altre attività artistiche e creazioni originali. Il design si impone come leva competitiva per le imprese artigiane che uniscono stile, cultura materiale e personalizzazione.

* Società dello spettacolo e creatività artigiana

Con una crescita del 18,2% delle imprese artigiane, questo ambito intercetta la ripresa delle attività artistiche, culturali e dello spettacolo dopo la crisi pandemica e il consolidamento di un artigianato creativo che opera per la filiera culturale e dell’intrattenimento. In crescita il restauro di opere d’arte, la produzione cinematografica e post-produzione audiovisiva, gli allestimenti per eventi e noleggio attrezzature sceniche, mentre la comunicazione, sempre più orientata al canale digitale, spinge la crescita di imprese artigiane nei servizi pubblicitari, del marketing e della grafica.

* Sicurezza: protezione fisica e digitale

Il bisogno di sicurezza, fisica e infrastrutturale, si riflette nella crescita di microimprese specializzate. Le imprese artigiane nell’ambito della protezione e sicurezza crescono dell’11,3%, soprattutto in riparazione di casseforti e impianti antifurto e antincendio, servizi di vigilanza, gestione emergenze (neve, disinfestazioni) e riparazione delle apparecchiature per il controllo degli accessi.

 

I dieci driver di crescita che abbiamo esaminato indicano che l’artigianato italiano, pur colpito da crisi sistemiche, manifesta la capacità di crescere in settori ad alto contenuto di servizio, personalizzazione e di relazioni di prossimità. Le imprese che si affermano sono quelle capaci di adattarsi a una domanda che cambia, in cui la qualità, l’identità e il valore relazionale diventano centrali. In un contesto segnato da turbolenze globali, è proprio nell’articolazione locale delle imprese artigiane che si trovano le radici della resilienza.

 

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