Una ricerca svolta dalla Klaus Davi and company svela che il 56% degli intervistati, in un campione di 500 giovani tra i 18 ed i 30 anni, sceglie mestieri legati al mondo dell’artigianato made in Italy.  La sintesi di questa indagine, pubblicata sull’Avvenire di giovedì 15 marzo, evidenzia un cambio di passo e che lavorare nel mondo del Made in Italy sta diventando una ambizione diffusa.

Quello che appare molto chiaro è che i giovani hanno ben compreso come, per avere successo, servano impegno ed un investimento in un settore in grado di presentare ampie possibilità di sviluppo. Ogni scorciatoia può assicurare solo una pallida visibilità destinata presto a sparire.

 

Dalla ricerca si evidenzia che  i primi 5 mestieri ambiti dai giovani nella fascia di età oggetto del sondaggio appartengono al patrimonio del Made in Italy: lo stilista (41%) , un successo legato sia alla storica tradizione del nostro Paese che alla possibilità di intraprendere una carriera internazionale, il designer di occhiali (36%), sarto (34%), l’orafo (30%) mentre il calzolaio, mestiere da anni dimenticato, raggiunge il quinto posto con il 27% delle scelte.

 

Come emerge dalle interviste che la redazione romana del quotidiano ha svolto con quattro manager di aziende italiane molto attente al tema dei giovani, le scelte sono influenzate principalmente dalla spinta all’innovazione, dal connubio tra creatività e tecnologia e dalla possibilità di un respiro internazionale.

 

 Foto di Confartigianato Lvh APA Bolzano