
Nella monografia che Spirito Artigiano Magazine dedica al rapporto tra Artigianato e Cinema, vogliamo riportare le parole dell’attrice e imprenditrice – intervenuta il 25 novembre, a margine dell’Assemblea Generale di Confartigianato Imprese, nel giorno dedicato alla lotta contro la violenza sulle donne – come un frame necessario. Perché la Cucinotta non si è limitata a raccontare il proprio mestiere: ha portato sul palco la consapevolezza di un’Italia che vive di bellezza, di mani sapienti e di valori che devono essere difesi.
Il suo contributo ha così intrecciato tre fili profondi e complementari: Cinema, Artigianato e il rispetto per le donne, ricordandoci che nessuna eccellenza può fiorire dove non esiste dignità.
L’orgoglio che nasce dall’Artigianato
“Voi mi fate sentire invidiata, speciale. Grazie a voi io sono fiera di essere italiana.”
È con queste parole, semplici e vere, che Maria Grazia Cucinotta ha aperto il suo intervento. E in quel ringraziamento c’era tutto: la gratitudine, la stima, ma soprattutto il riconoscimento di un legame profondo.
Per l’attrice, l’artigianato non è una categoria produttiva, è un battito. È ciò che dà all’Italia quella bellezza inimitabile che il mondo ci riconosce: non un’etichetta, ma uno sguardo, un gusto, una forma di intelligenza manuale e creativa che rende unico ogni manufatto.
È lo stesso patrimonio che nutre il Cinema, che permette di fare grande una storia anche quando i mezzi sono fragili, perché noi italiani sappiamo trasformare poco in straordinario.
Cinema e bottega: il lavoro delle mani che costruiscono mondi
In un set cinematografico, nulla sarebbe possibile senza gli artigiani. La scenografia, il legno, i costumi, il trucco, la luce: ogni dettaglio è opera di una maestria antica che abita il presente. La Cucinotta lo ha ricordato con forza: l’artigiano è la spina dorsale del Cinema, la presenza invisibile che rende possibile la magia.
Eppure, questa eccellenza convive, troppo spesso, con una mentalità che ancora frena il paese: scarsa meritocrazia, individualismo, diffidenza verso chi emerge. Da qui il suo appello, diretto e potente:
“Dobbiamo fare rete tra di noi. Se va bene a uno, va bene a tutti.”
Una frase che risuona profondamente in un mondo, come quello dell’artigianato, costruito sulla collaborazione, sull’apprendistato, sulla trasmissione dei saperi.
25 novembre: quando la parola chiave diventa “Rispetto”
Nel giorno dedicato alla lotta contro la violenza sulle donne, quelle stesse parole hanno assunto un’altra gravità. L’attrice lo ha ricordato con la naturalezza di chi non fa retorica, ma testimonianza: non può esistere un paese che celebra l’eccellenza se non sa garantire il rispetto della dignità. Non può esistere un’Italia orgogliosa delle sue imprese artigiane se non riconosce il ruolo essenziale delle donne – imprenditrici, artigiane, professioniste, madri – che tengono insieme pezzi fondamentali della nostra società.
Il rispetto non è un’aggiunta etica: è struttura, cemento, cultura. È il presupposto per ogni crescita.
Un’Italia che merita di essere difesa
L’artigianato, come il cinema, nasce dal cuore. Dalla creatività, dalla disciplina, dall’amore per i dettagli. È un patrimonio che rende l’Italia un luogo in cui la bellezza è quotidiana, non eccezionale.
Per questo, la Cucinotta ha lanciato un ultimo, lucidissimo invito: le istituzioni – e in particolare l’Europa – devono riconoscere ciò che spesso danno per scontato. Devono valorizzare chi costruisce ricchezza culturale ed economica ogni giorno, con le mani e con il talento.
“Tante volte l’Europa prende e non dà quello che meritate davvero.”
Parole nette, pronunciate senza acrimonia, ma con il desiderio di giustizia che appartiene a chi ama questo paese.
L’intervento di Maria Grazia Cucinotta ci ricorda che Artigianato e Cinema non sono due mondi distanti. Sono due modi diversi di dire la stessa cosa: che la bellezza nasce dal lavoro, che la creatività è una forma di responsabilità e che il rispetto è il primo materiale necessario per costruire una società libera.
Nel giorno del 25 novembre, quelle parole hanno tracciato una direzione: continuare a creare, continuare a credere, continuare a proteggere ciò che ci rende unici. Una bellezza inimitabile, sì. Ma soprattutto: una bellezza che merita di essere rispettata.
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Fondazione Germozzi
A Manlio Germozzi, fondatore di Confartigianato, e a sua figlia Maria Letizia, è dedicata la Fondazione Manlio e Maria Letizia Germozzi Onlus.
Costituita da Confartigianato per onorare la memoria del grande interprete del mondo della piccola impresa, la Fondazione ha come obiettivo principale quello di promuovere la cultura dell’impresa “a valore artigiano”.
