
Questi anni segnano una sorta di spartiacque del settore cinema e audiovisivo. Il grande rallentamento dovuto al periodo Covid e successivamente ai cambiamenti politici hanno portato l’intero settore ad una profonda riflessione. Oggi l’arrivo anche dell’IA determina un passaggio su come quest’ultima possa essere utilizzata in modo etico e propositivo. Noi che siamo stati la culla della cultura forse dobbiamo farci precursori di un codice etico che possa essere propedeutico a una riflessione internazionale.
Quanto le MPMI del cinema e dell’audiovisivo possono essere importanti per la crescita del nostro paese? Un pensiero profondo e oggi maturo per essere dibattuto. Non voglio ripetermi nelle solite frasi fatte su quanto è stato ed è importante il cinema italiano nel mondo, di quanto sono richieste le nostre professionalità e le nostre imprese artigiane.
Pensate a quali titoli ancora oggi dopo anni vengono richiesti e proiettati in tutto il mondo, sono per la stragrande maggioranza Italiani. Nei miei continui viaggi all’estero, mi sento sempre orgoglioso di essere italiano, ti trattano con rispetto e ammirazione negli eventi di settore. L’Italia viene vista come scuola e punto di riferimento per la produzione visiva.
Questo è un qualcosa da proteggere, custodire e alimentare.
Resta per questo doveroso fare una riflessione sui cambiamenti in atto.
Certamente dobbiamo rilevare un abbassamento delle frequentazioni dei luoghi di cultura pubblica, quali cinema e teatri. Ci dobbiamo imporre una politica di cambiamento.
Oggi abbiamo bisogno sulle sale di innovazione, e la stessa innovazione va sostenuta economicamente dai Governi. Non possiamo dare la colpa esclusivamente al prodotto o alla capacità dell’esercente. Non possiamo prescindere dalla cultura. Sono cambiate le esigenze dell’utilizzatore delle sale, occorre puntare alla qualità delle strutture, all’adeguamento tecnologico e dei servizi, fondamentali per rilanciare le stesse.
Abbiamo necessità di puntare sempre più sul prodotto Italiano, di non commettere l’errore di indicare il forestiero come più capace di noi, e dimenticare invece il sostegno ai nostri autori, ai nostri giovani, alle nostre imprese. Sono orgogliosamente italiano e voglio continuare ad esserlo. Non voglio sperperare ciò che i nostri padri con grande sacrificio e ingegno hanno creato.
Occorre lavorare sulla nuova generazione, puntare proprio sulle MPMI, non dimenticare chi e in che modo l’Italia è celebrata nel mondo. Abbiamo oltre il 60% del patrimonio artistico mondiale, non possiamo pensare di non dare valore a questo bene inestimabile, e quale strumento migliore se non il cinema? Quale prodotto è più capace di valorizzare un territorio e di coinvolgere così tante tipologie di lavoratori e artigiani? Quale prodotto garantisce un rientro economico pari al 3,5% di ciò che si è investito? È l’unico settore che da sempre da certe garanzie sia economiche, sia occupazionali che promozionali.
In questo non possiamo non sostenere i festival, spesso circuito determinante per la diffusione dei nostri prodotti, ma luogo ancor più importante per aggregare e diffonde la nostra cultura. Oggi i festival e le rassegne devono essere pensati come parte integrante del sistema distributivo e sostenute per questo.
I cambiamenti continui delle regole di ingaggio del settore hanno determinato grande confusione e insicurezza. In questo si inserisce la nostra formazione. Dotare le nostre imprese degli strumenti per affrontare le nuove regole. La certezza e la continuità delle stesse, o il loro miglioramento devono essere la nostra missione, il nostro presupposto per sostenere il settore. Il dialogo con gli enti pubblici, le istituzioni, i sindacati, devono andare nel riconoscere oggi, e non è mai troppo tardi, il ruolo delle piccole imprese artigiane del settore. Il ruolo che le stesse danno non solo in termini di creatività e di realizzazione di prodotto, ma anche in termini occupazionali. Un premio alla storicità delle stesse, anche al passato troppo spesso acclamato, ma nei fatti con frequenza dimenticato. Differenziare le MPMI italiana dalle multinazionali straniere, nelle declinazioni di sostegno alle nostre imprese è un percorso non solo necessario ma eticamente doveroso. In questo contesto si inserisce il percorso della nostra politica confederale, portata avanti in questi anni. In questo l’augurio che il 2026 possa portare certezze e stabilità, e sentirci tutti un po’ più orgogliosamente italiani.
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Corrado Azzollini
Produttore e distributore cinematografico, presidente di Draka Cinema dal 2012 e di Confartigianato Cinema e Audiovisivo dal 2019. Presidente dello storico cinema Azzurro Scipioni e rappresentante della Marrakech Film Commission in Italia. Ha prodotto film internazionali premiati, tra cui L'Ulivo e il Baobab e Tulipani - Amore, onore e una bicicletta, e ha ricevuto il Premio Troisi 2024, il Premio Città di Nardò e il Premio Excellence Pugliesi 2024.
