Roberto Longhi la chiamò Officina Ferrarese. Sì, usò questo termine caro all’artigianato e alle imprese per indicare una ‘scuola pittorica’, degna di quella veneziana e fiorentina. Nel 1933 questi straordinari artisti ebbero un momento di grande gloria, grazie a un’esposizione magnifica. In questo solco si inserisce la mostra che da poco ha aperto al Palazzo dei Diamanti (aperta fino al 19 giugno) nella città estense, intitolata  ‘Rinascimento a Ferrara. Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa’.

Dopo novant’anni, di nuovo la luce. La celebrazione di « pittori sconosciuti ai più ma di altissimo valore», come ribadisce a più riprese il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi che è anche curatore dell’esposizione assieme a Michele Danieli. Questo primo appuntamento con l’arte ferrarese si proietterà negli anni. Saranno infatti quattro i momenti che si avvicenderanno negli anni seguendo il filo della storia. Come tasselli di un mosaico che restituisce l’immagine del rinascimento estense.

«Gli altri momenti del percorso espositivo – prosegue Sgarbi – saranno dedicati ai grandi protagonisti di quella stagione straordinaria: da Mazzolino a Ortolano, passando per Dosso e Garofalo, finendo con Girolamo da Carpi e Bastianino».

A suggellare l’importanza della mostra, nei giorni scorsi è stato un riconoscimento consegnato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, proprio a Vittorio Sgarbi: la medaglia del Quirinale. Forse, però, la cosa più incredibile di tutto questo è che l’inaugurazione della mostra coincide con la «restituzione alla città» di uno fra i «più bei monumenti del Rinascimento». Palazzo dei Diamanti, appunto. Chiuso per restauri dal luglio 2021. Lo studio Labics, che si è occupato dei lavori, ha riprogettato l’intero restauro, anche della parte di collegamento tra le due ali del Palazzo, oggetto di grandi polemiche in città. Sul versante degli spazi espositivi, invece, a spiegare nel dettaglio l’intervento è l’architetto di Labics, Maria Claudia Clemente.

«Abbiamo sovrapposto – scandisce – un sistema di fodere con una doppia funzione: nascondere tutti gli impianti di cui abbiamo sensibilmente ridotto l’impatto e dare supporto alle opere d’arte». Nell’ala Tisi e nella Rossetti è stata valorizzata la sequenza rinascimentale e, in questo senso, sono stati inseriti «nuovi portali i ottone brunito, per sottolineare le soglie, il passaggio da una stanza all’altra». Un’altra ‘chicca’ è rappresentata dal giardino. Prima incolto, ora tornato alla luce. Di più. Gli architetti di Labics assieme al paesaggista Stefano Olivari hanno messo a punto un vero e proprio spazio verde «sul disegno rinascimentale dell’antico brolo in riquadri quadrati e rettangolari». Un altro elemento significativo di un palazzo che sembra sempre più una macchina del tempo.

Una celebrazione del Rinascimento a tutto tondo, insomma. Del periodo storico in cui la Bellezza, intesa in senso ampio e declinata in tutte le arti e i mestieri, ha consegnato alla storia un lascito senza eguali al mondo.

Fu allora che in qualche misura venne coniata l’espressione “andare a bottega”. Pittori, scultori, artisti: a bottega dai ‘Maestri’ per imparare. Ecco, questo è stato più di tutto il Rinascimento: una grande scuola. Una palestra della mente. Un soffio di spirito che perdura tutt’ora. E che parla di un artigianato che è arrivato fino a noi. Con il peso dei secoli e la maestosità della grande storia.

 

(La fotografia pubblicata in questa pagina è tratta dalla pagina ufficiale Facebook del Palazzo dei Diamanti a Ferrara)

Federico Di Bisceglie

Federico Di Bisceglie

Dopo gli studi classici approda alla redazione de il Resto del Carlino di Ferrara, appena diciottenne. Nel giornale locale, inizialmente, si occupa di quasi tutti i settori eccetto lo sport, salvo poi specializzarsi nella politica e nell’economia. Nel frattempo, collabora con altre realtà giornalistiche anche di portata nazionale: l’Avanti, l’Intraprendente e L’Opinione. Dal 2018 collabora con la rivista di politica, geopolitica ed economica, formiche.net. Collaborazione che tutt’ora porta avanti. Collabora con la Confartigianato Ferrara in qualità di responsabile della comunicazione.

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Un progetto della Fondazione Manlio e Maria Letizia Germozzi onlus

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