ALPI DESIGN AWARDS è il Premio internazionale del Design per la Montagna, un progetto che unisce l’innovazione del Design con la grande tradizione dell’Artigianato, creando sinergie nuove e originali per il futuro del Made in Italy. L’obiettivo è di dare vita a un premio che individui nei territori montani progetti, prodotti e servizi che uniscano le competenze del «saper fare» imprenditoriale e artigiano alle tecnologie digitali dei nuovi designers, una miscela di cultura del progetto aperta ai panorami contemporanei dei mercati internazionali ma anche espressione originale dell’unicità territoriale.

In questo contesto, i candidati al Premio saranno selezionati da un Comitato scientifico e ammessi al voto della Giuria internazionale composta da prestigiosi e autorevoli designer, architetti, sportivi e studiosi. La premiazione avverrà alla Milano Design Week 2025 e sarà collegata a una mostra-convegno dedicata a vincitori, selezionati e menzionati della prima edizione. Le iscrizioni, solo online, sono già aperte sul sito www.alpidesignawards.it per due tipologie di partecipanti: una professionale per progettisti indipendenti, istituzioni e aziende (9 categorie di concorso, premi speciali e un premio alla carriera), l’altra per under 30, in particolare studenti con i loro atenei e scuole di design (3 categorie).

Aldo Faleri, presidente dell’associazione Alpi+Milano, ideatore del Premio, illustra qui i presupposti del progetto ai lettori di Spirito Artigiano.

 

L’Artigianato può contaminarsi con il Design per muoversi verso un futuro di “Artigianato Glocal”, legato al proprio territorio ma anche aperto alle suggestioni del mondo? E viceversa può il Design acquisire valore dalla storia e tradizione dell’Artigianato per diventare “Design Site-Specific”? E in tutto questo può contribuire al futuro dell’Artigianato un premio di Design per la Montagna – tutto ciò che è progetto specialmente dedicato alla vita, agli ambienti e alle attività montane? Sono questi alcuni degli interrogativi che ci hanno portatao a confrontarci con Confartigianato anche per questa riflessione su Spirito artigiano.

 

Pensiamo che una risposta stia nel potenziale offerto dal mutuo scambio di competenze tecnico-materiche tra Artigianato e Design, da cui far attingere i giovani con la loro creatività analogico-digitale e l’estro tipico delle nuove generazioni, per produrre una nuova figura di imprenditore, l’Artigiano-Designer, capace di unire Valori della Tradizione e Cultura del Progetto.

La capacità di sperimentare che ha caratterizzato l’affermazione del Made in Italy, tanto apprezzato e copiato nel mondo, pensiamo possa ritornare con nuova forza e vigore in un percorso di (ri)nascita dell’Artigianato del futuro, originale e durabile, esclusivo e inclusivo al tempo stesso, e soprattutto arricchito dalla Cultura del Design.

Lo stimolo di un Premio internazionale di Design per la Montagna, ideato e realizzato nel paese d’origine del massimo riconoscimento del lavoro sul design, il Compasso d’Oro, può focalizzare energie e obiettivi dei professionisti del progetto under e over 30, e aiutarli a trovare nuovi interessi e ambiti sperimentali finalizzati a tutti gli aspetti della “vita montana”, compresi quelli dell’imprenditoria artigiana.

 

Ecco quindi che, recuperando i valori della Montagna e dell’Artigianato e contaminandoli con quelli del Design, è possibile arrivare al nuovo paradigma imprenditoriale dell’Artigiano-Designer che in Italia può trovare il suo ambiente naturale nei territori e nelle comunità montane, alpine e appenniniche, così importanti nel nostro paese per estensione, demografia e peso economico.

 

Come afferma Eugenio Massetti, Vicepresidente vicario di Confartigianato Imprese e presidente di Confartigianato Lombardia, “è senza dubbio più utile per tutti correggere errate percezioni sul nostro sistema produttivo e migliorare, finalmente e davvero, le condizioni nelle quali gli imprenditori svolgono la propria attività, permettendogli di diventare grandi imprenditori, in termini di creatività, lungimiranza, capacità manageriale e flessibilità, pur restando piccoli”.

Qui si trova il punto di incontro che ha portato Confartigianato Imprese a patrocinare il nostro Premio, il cui obiettivo è diventare un punto di riferimento nazionale e internazionale sui temi della Montagna quale ambito di sperimentazione di nuovi modelli di vita, lavoro, socialità e ricreazione, innovativi e sostenibili. E al tempo stesso un riconoscimento al valore dell’operato di creativi e aziende che vivono e operano in e per la Montagna, in tutti gli ambiti del percorso di progettazione, dalla ricerca all’ingegnerizzazione per finire con la produzione, ma ricominciando ogni volta questo percorso in un circolo virtuoso di miglioramento e innovazione continua.

Queste sperimentazioni e innovazioni di progetto ricordano il pionierismo degli imprenditori del periodo post-bellico, quando lo sviluppo economico nasceva spesso dalla pratica di attività connesse alle proprie passioni, come per molti di loro la pratica delle discipline sportive, che a quell’epoca muovevano i primi passi per tecniche e materiali: sci fatti a mano, scarponi di pelli con cuciture a punto, chiodi da roccia forgiati coi magli sui ruscelli alpini e tanto altro “Design Artigiano”. Col tempo, per restare sulla cresta dell’onda dei rispettivi mercati hanno imparato a essere “digitali” e “circolari” e sono diventati anche un presidio contro il declino delle aree alpine, significativi modelli per i giovani imprenditori che vorranno diventare Artigiani-Designers.

Ci vediamo sulle montagne italiane per incontrare e conoscere le realtà artigianali e con loro discutere dei valori tipo-, tecno- e morfo-logici dei loro manufatti.

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© Foto di Alan Albegov