Bergamo ha ospitato la 7° edizione della Fiera dei Mestieri, il tradizionale punto di incontro e confronto tra gli studenti e le imprese della provincia lombarda, uno dei territori italiani a maggiore vocazione artigiana.  

Ancora una volta, la Fiera è stata organizzata online sul portale Atlante delle scelte, con un ricco calendario di appuntamenti e seminari in programma dal 4 al 9 aprile e ancora disponibili sul sito dell’evento. Dodici le aree tematiche su cui si è sviluppato il percorso formativo, informativo e di orientamento professionale dell’edizione 2022 della Fiera dei Mestieri. Centinaia, invece, i giovani studenti delle scuole secondarie e professionali di Bergamo che hanno avuto l’occasione di entrare in contatto con il mondo delle professioni e del lavoro artigiano. Primi, importanti passi in un futuro da costruire proprio sul territorio bergamasco, grazie a competenze tecniche e capacità manuali e imprenditoriali. 

Un’edizione che ha visto ancora una volta protagonisti la Provincia di Bergamo e Confartigianato Imprese Bergamo, in collaborazione con il Comune, l’Ufficio scolastico territoriale, la Diocesi, Confindustria e la Camera di Commercio del centro orobico, con un obiettivo chiaro: promuovere il valore artigiano di decine di mestieri artigiani, sensibilizzare i giovani sulle opportunità professionali della piccola impresa e le opportunità formative e di orientamento professionale della provincia. 

 

Il 90% delle imprese bergamasche sono artigiane e micro e piccole imprese con meno di 50 dipendenti: 81.870 su 82.721 per la precisione. Numeri che fanno del capoluogo orobico la terza provincia lombarda per diffusione dell’artigianato sul territorio, con il 30,1% delle imprese regionali. Edilizia, benessere, installazione impianti, trasporti e meccanica sono le principali attività della provincia, alla continua ricerca di giovani preparati.  

 

“Lo studio svolto in occasione della Fiera dei Mestieri di Bergamo evidenzia le diverse sfumature che caratterizzano il mondo dell’artigianato e della micro e piccola impresa, con numeri che dimostrano chiaramente il peso esercitato sull’intera economia – spiega Licia Redolfi dell’Osservatorio MPI Confartigianato Lombardia – Oltre a questo, il rapporto “Le competenze richieste dal mondo del lavoro” specifica le caratteristiche principali dell’artigianato e le keyword che ne raccontano le tante sfumature, tra quelle individuate nel rapporto presentato durante la giornata del 19 marzo scorso: flessibilità, territorio, tradizione, persone, personalizzazione, relazioni, adattamento, solidarietà, identità, famiglia, comunità, conoscenza, resilienza e professionalità”. 

Una narrazione per parole chiave che permette di raccontare l’artigianato alle nuove generazioni, di disegnare un futuro in continuo cambiamento che deve riuscire “a mantenere inalterata la capacità attrattiva dell’artigianato per i più giovani, facendo leva sui punti di forza: la possibilità di poter svolgere un mestiere appassionante e la modalità flessibile dell’attività artigiana rispetto a realtà più grandi e strutturate”, spiega Licia Redolfi commentando i dati del sondaggio d’ascolto.  

Un’altra questione importante affrontata dal lavoro dell’Osservatorio MPI Confartigianato Lombardia presentato in occasione della Fiera dei Mestieri di Bergamo è un tema molto dibattuto quando si parla di cultura artigiana: il ruolo indispensabile delle persone nel perimetro dell’impresa artigiana, con competenze e capacità che diventano fondamentali anche, oltre agli investimenti, per una definitiva transizione digitale e sostenibile a 360 gradi.  

“Dal nostro lavoro emerge la necessità di offrire ai lavoratori di domani le competenze per risolvere le tante problematiche con cui devono confrontarsi le imprese – continua Licia Redolfi dell’Osservatorio MPI Confartigianato Lombardia – l’aumento dei prezzi delle commodities energetiche e non, la scarsità delle materie prime, la strozzatura dei mercati e delle catene del valore sono questioni a cui bisognerà offrire risposte da qui all’immediato futuro”.  

 

Ad oggi, le imprese continuano a vivere il dramma della sempre maggiore difficoltà di reperimento di figure professionali. In crescita nel tempo e superiore per le MPI, più elevata se si restringe il campo ai giovani fino ai 29 anni.  

 

Un dato allarmante, comune a tutti i settori e a tutti i territori italiani. Una prima soluzione “è l’apprendistato, il canale privilegiato del mondo dell’artigianato per l’ingresso nel mondo del lavoro dei giovani. Uno strumento utile ed efficace. Nel 2020, ad esempio, le conferme dei rapporti di lavoro di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo sono in crescita del 9%. Un dato estremamente positivo se si pensa che quelle a tempo determinato sono crollate del 22% – conclude Licia Redolfi – Questo ci fa capire quanto sia importante per accompagnare i giovani in un percorso formativo che sia realmente in grado di offrire competenze, cultura e capacità per permettere alle donne e agli uomini di domani di continuare a scrivere la storia dell’artigianato, uno dei protagonisti principali dell’economia italiana. A Bergamo come a Palermo”.