La sostenibilità, obiettivo imprescindibile per il futuro del nostro pianeta, rappresenta un impegno centrale di Confartigianato nel guidare artigiani e piccole imprese verso un modello di sviluppo fatto di nuove opportunità economiche e di responsabilità sociale.

Adottare pratiche sostenibili può aiutare gli imprenditori a ridurre i costi operativi, minimizzare gli sprechi, abbattere i consumi di energia, migliorare l’efficienza produttiva e le condizioni di lavoro, intercettare nuove fasce di consumatori, scegliere nuovi fornitori e partner commerciali, ottimizzare la propria reputazione sul mercato.

Le sfide che ci attendono sono complesse e implicano scelte non sempre facili. Tutti noi vogliamo un mondo più verde e produzioni a impatto zero, ma raggiungere questi obiettivi richiede un forte coinvolgimento degli imprenditori e delle Associazioni che li rappresentano, nonché sforzi congiunti da parte delle istituzioni e della società civile, con investimenti mirati, sviluppo delle competenze e promozione di tecnologie innovative.

 

La nostra ‘scelta di campo’ è sintetizzata nel brand “Confartigianato Imprese Sostenibili”, inaugurato lo scorso anno per promuovere sostenibilità economica, ambientale, energetica e sociale, fornendo supporto qualificato alle imprese e alla nostra rete associativa territoriale

 

A testimoniare questo fronte di  impegno e di azioni sono il Forum sulla sostenibilità con cui, a giugno,  mettiamo a fattor comune strategie e progetti che si sviluppano durante l’anno. A fine settembre, appuntamento con ‘Energies and Transition School’, convention che fa il punto sulle iniziative per accompagnare artigiani e piccole imprese nel risparmio energetico, puntando su efficienza e rispetto dell’ambiente. E ancora, ad ottobre, la Settimana per l’energia e la sostenibilità che mobilita il Sistema Associativo e le nostre imprese con decine di eventi organizzati in tutta Italia.

Siamo consapevoli che il cammino verso la sostenibilità non è privo di ostacoli, ma siamo altrettanto convinti che rappresenti un’opportunità straordinaria in termini di competitività, reputazione e valore a lungo termine.

Il Sistema Confartigianato ha già saputo rispondere alle esigenze delle imprese, offrendo servizi innovativi sul fronte della trasformazione green: dalla generazione delle comunità energetiche all’efficientamento degli immobili fino alle nuove soluzioni per la mobilità.

 

Essere sostenibili è una condizione sempre più indispensabile per stare sul mercato. L’adeguamento ai parametri ESG (Environmental, Social, Governance) sta diventando un elemento essenziale per l’operatività delle imprese, dall’accesso al credito al posizionamento nelle catene globali del valore

 

Il sistema bancario valuta le aziende richiedendo dati certi, misurabili e tracciabili per aprire linee di credito legate agli investimenti nella finanza sostenibile.

Le norme nazionali e comunitarie non prevedono l’obbligatorietà della compliance ai criteri ESG per le micro e piccole imprese, ma le filiere e i capi filiera richiedono comunque tali criteri ai loro subfornitori. Anche nell’ambito della Pubblica Amministrazione, i Criteri Minimi Ambientali (CAM) richiedono certificazioni che costituiscono una nuova linea di demarcazione per le imprese che vogliono lavorare con la PA.

Si tratta di un cambiamento epocale del modo in cui sono state, sino ad ora, ‘misurate’ le imprese, basandosi unicamente sui dati di gestione contabile e di produttività. Un’occasione irripetibile, quindi, per analizzare il ‘valore aggiunto della sostenibilità’ degli artigiani e dei piccoli imprenditori, espresso dal loro essere componente di Pil sociale ed economico, dalla loro cultura della solidarietà e della mutualità, dalla loro arte secolare di manutenere, riparare, riutilizzare e trasformare.

E’ un aspetto talmente importante da non potersi ridurre ad esercizio metrico/tecnocratico, come purtroppo, in alcuni casi, rischia di diventare. Infatti, le normative dell’Unione Europea sulla sostenibilità comportano sfide significative, soprattutto per le piccole imprese che devono far fronte a una crescente mole di regolamenti che non tengono conto delle loro peculiarità. L’approccio regolamentare europeo richiede la formalizzazione di processi aziendali per la prevenzione dei rischi in vari ambiti, dall’ambiente alla governance, e la sua complessità rappresenta un problema per le MPI. Le regole sono importanti per spingere l’innovazione nel sistema produttivo ma vanno affiancate da strumenti di sostegno, come il Next Generation EU, al fine di agevolare gli investimenti in sostenibilità da parte delle aziende. Ed è essenziale applicare proporzionalmente le normative rispetto alle dimensioni delle imprese. Non è accettabile che una microimpresa debba rispettare gli stessi requisiti di una grande azienda con migliaia di dipendenti.

Non si deve cedere a un approccio tecnocratico, legato a un modello astratto del sistema imprenditoriale. Regole ed adempimenti già di difficile applicazione per grandissime imprese non possono essere applicate dalle piccole aziende.

Insomma, la sostenibilità, per poter essere efficacemente praticata dagli artigiani e dalle piccole imprese, deve essere adeguatamente sostenuta. Vanno create le condizioni per ‘fare le cose’, non soltanto per riempire aridi moduli e questionari.

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