EECOLE OCSE ha fatto tappa a Milano lo scorso settembre, parte di un calendario di appuntamenti internazionali partito con un seminario in luglio a New York in collaborazione con l’Università di Napoli Federico II e Cornell Tech, volti ad esplorare le realtà e le prospettive di costruzione di ecosistemi locali per la migliore gestione delle competenze di innovazione e sviluppo territoriale che vedano la compresenza del sistema della formazione, delle imprese e dei sistemi territoriali.

EECOLE – acronimo di “entrepreneurship education, collaboration and engagement” – è un’entità dell’OCSE che adotta un approccio sperimentale (basato su evidenza empirica) per trasformare imprenditorialità ed ecosistemi imprenditoriali in strumenti di politica pubblica per l’innovazione, e lo sviluppo sostenibile.

Gli ecosistemi imprenditoriali si basano su gruppi di attori e istituzioni interdipendenti, che sono per lo più co-localizzati nello stesso luogo, ma che possono avere connessioni anche con altre località e reti. Gli ecosistemi imprenditoriali sono caratterizzati dalle connessioni tra attori e istituzioni. Queste connessioni sono importanti quanto gli attori stessi e determinano le prestazioni dell’ecosistema e dei suoi componenti.

Le narrazioni e i parametri del successo economico si sono evoluti per incorporare dimensioni sociali e ambientali. Attraverso gli ecosistemi imprenditoriali è possibile allontanarsi dalle storie di successo individuali degli “eroi” schumpeteriani, e considerare le forze sociali, culturali, scientifiche ed economiche che di fatto hanno contribuito al successo degli imprenditori. Gli ecosistemi imprenditoriali possono diventare un nuovo spazio politico di regole, parametri e incentivi per stimolare imprese e individui di successo (resilienti, sostenibili e scalabili).

L’approccio basato sugli ecosistemi imprenditoriali non si concentra su settori o industrie. Non sceglie “vincitori” – in termini di settori industriali – ma facilita lo sviluppo delle risorse locali e delle risorse sottoutilizzate o nascoste. All’interno degli ecosistemi, la mentalità imprenditoriale (il mindset) caratterizza molti individui, compresi quelli che operano in organizzazioni che non possiedono o non gestiscono, compreso il settore pubblico.

EECOLE non è un network di università. Tuttavia gli istituti di istruzione superiore – compresi le scuole professionali post-secondarie, come gli ITS – hanno un ruolo centrale negli ecosistemi imprenditoriali. Forniscono talento, opportunità di collaborazione e ricadute di conoscenza (knowledge spillovers) che favoriscono gli imprenditori attivi nello stesso ecosistema. Gli istituti di istruzione superiore possono anche strutturare ecosistemi imprenditoriali creando entità come incubatori e acceleratori e collegandosi a parchi scientifici o altri intermediari dell’innovazione. Gli istituti di istruzione superiore imprenditoriali possono fornire servizi di ricerca, formazione, incubazione e accelerazione all’avanguardia per imprese di ogni dimensione e maturità, incluse le piccole e medie imprese, incidendo positivamente sulla loro competitività.

Ad esempio, gli istituti di istruzione superiore che hanno adottato un approccio imprenditoriale possono aiutare le PMI e gli imprenditori ad avviare e ampliare la propria attività e a prosperare nelle transizioni verde e digitale, che stanno rimodellando i mercati del lavoro e le catene del valore, in tutto il mondo.

Milano, come New York, può diventare un luogo dove sperimentare l’approccio degli ecosistemi imprenditoriali. Le politiche possono far leva sulla naturale predisposizione di questo territorio all’intrapresa per riorganizzare politiche d’istruzione, formazione e per ripensare le politiche industriali in chiave odierna, tenendo in considerazione le transizioni verde a digitale già menzionate. Ovviamente le condizioni di contesto di Milano e della Lombardia sono completamente diverse da quelle di New York.

 

“La competitività di Milano è molto più connessa ad altri territori e una miriade di piccole imprese, spesso artigianali, sparsi per l’Italia, che la usano come centrale di servizi e gateway internazionale”

 

Come discusso all’incontro organizzato da Confartigianato il 22 settembre a Milano, la competitività di Milano è molto più connessa ad altri territori e una miriade di piccole imprese, spesso artigianali, sparsi per l’Italia, che la usano come centrale di servizi e gateway internazionale. Per questo è importante generare politiche pubbliche “intelligenti” (smart) che invece di adottare un paradigma diano la possibilità di sperimentare soluzioni e pratiche che generano il risultato migliore a partire dalle condizioni e dei bisogni (e delle aspirazioni) della comunità in cui sono attuate.

Sebbene promettente, l’approccio “ecosistemico” non è facile da mettere in atto. Le politiche pubbliche sono pensate in maniera settoriale: operano in silos (istruzione, formazione, sviluppo regionale, innovazione…) e non riescono a generare le sinergie necessarie a sprigionare il potenziale dell’imprenditorialità, e del pensiero imprenditoriale.  Milano e la Lombardia potrebbero diventare un laboratorio per EECOLE per aiutare la comunità internazionale a trovare delle soluzioni e creare complementarietà tra le politiche e mobilizzare tutti gli attori per generare una nuova traiettoria di sviluppo più sostenibile, più giusta e fondamentalmente digitale.

Dopo il seminario di Milano, alla fine di novembre, EECOLE continuerà la discussione sugli ecosistemi imprenditoriali a Toronto, capitale economica del Canada, e sede del più grande distretto dell’innovazione in Nord America: MaRS. Un luogo ideale per comprendere meglio come generare un ecosistema imprenditoriale di successo.

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