Il webinar approfondisce, per voce dello stesso autore, il contenuto del libro “Le scomode verità”, con l’obiettivo di disvelare la realtà della situazione italiana in merito a temi centrali come pensioni, tasse, sanità, modelli di vita della società.

Troppo spesso la narrazione corrente non contribuisce a delineare un quadro oggettivo dello stato delle cose a causa di interessi di parte, visioni superficiali, poca memoria storica e limitata considerazione dei dati analitici.

Dal webinar emerge, dunque, un quadro complessivo che riflette posizioni fuori dagli schemi comuni e dalle risposte di parte, elaborato con il supporto di una attenta lettura dei dati analitici.

Il professore Alberto Brambilla, autore del libro, Presidente del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, docente universitario, editorialista per quotidiani e periodici e autore di numerose pubblicazioni in materia di welfare, previdenza sociale, fiscalità, evidenzia, ad esempio, come la spesa sociale sia drasticamente aumentata dal 2008 al 2019, nonostante la presunta austerity ed vincolo del deficit al 3% del Pil, producendo in quel periodo un extradebito di circa 600mld e condannando l’Italia ad essere un Paese con una ridotta libertà economica. Eppure , nonostante il quadro drammatico, la classe politica continua a perseguire finalità elettorali, formulando nuove promesse e promuovendo spese improduttive incapaci di riattivare il volano dell’economia. Come conseguenza di questa politica  l’Italia è il sesto Paese al mondo per  rapporto debito-Pil, con un valore di circa il 160% .

La seconda scomoda verità è l’affermazione che l’Italia spenda poco per il welfare. Riclassificando il bilancio pubblico, Brambilla evidenzia come l’importo della spesa per pensioni, sanità e assistenza sociale è di ben 488 mld su 870 mld di spesa complessiva, il 56%.  La spesa, in realtà, è ridotta per tutte le voci che rappresentano il futuro di questo paese, per le infrastrutture, la scuola, il capitale umano, ed è minore a 110 mld.

L’altra scomoda verità è che una buona parte della spesa sia allocata sulle pensioni, mentre dall’analisi del bilancio dello Stato appare una realtà diversa.

Il rapporto tra la spesa pensionistica, al netto di Irpef e assistenza, è ampiamente coperta dalle entrate ed è il 12% circa, minore delle media europea, ma l’Italia, afferma Brambilla, continua a comunicare all’Europa dati sbagliati e superiori alla situazione reale.

 

La vera spesa fuori controllo è, invece,  la spesa assistenziale, spesa non controllata ed erogata a pioggia, talmente inefficace che  il numero delle persone sotto la soglia di povertà è raddoppiato invece di diminuire, e tutto ciò prima degli effetti riconducibili alla pandemia.

 

A detta del professore, tale situazione può essere riferibile all’azione  dei quattro maggiori centri di influenza italiani, Sindacati, Chiesa, Politica, e Media che incidono fortemente sulle politiche statali e sulle decisioni relative alla ripartizione della spesa.

Tuttavia, a fronte ad un alto livello di povertà, rilevata dall’Istat sulla base delle dichiarazioni  degli stessi cittadini coinvolti, abbiamo un Paese nel quale l’Agenzia delle entrate evidenzia una ingente spesa in attività non essenziali, come ad esempio gioco d’azzardo e gioco d’azzardo irregolare, maghi e fattucchiere, droga ed altro.

Ne consegue che il quadro sembra essere diverso da quello rilevato ed allo stato dei fatti diventa urgente un intervento di riequilibrio,  a partire da una riforma del fisco in grado di premiare coloro che producono lavoro e ricchezza.

Come per ogni evento del ciclo “A colloquio con…”, iniziativa voluta da Confartigianato per approfondire i temi centrali per il futuro dell’Italia, offrendo al Sistema Confederale un’opportunità di ascolto e di interlocuzione che faccia emergere consapevolezza, sollecitazioni, proposte nell’interesse generale del Paese e con un’attenzione specifica alle prospettive dell’artigianato e delle piccole imprese, l’incontro si conclude con gli interventi dei partecipanti che chiedono al professore approfondimenti sulla Previdenza complementare nelle PMI, sulla normativa relativa ai benefici previdenziali per i lavori usuranti,  in merito alla riforma delle pensioni in vista della fine di quota 100, ed infine un parere su come affrontare e cambiare la narrazione dominante che vede, anche nel mondo accademico gli artigiani e le PMI come problemi del Paese e non come risorsa capace di assorbire il 56% circa di forza lavoro nazionale.

 

(Nell’immagine: il murale dell’artista Bansky dal titolo Sweep it Under the Carpet (Spazzalo sotto il tappeto). Comparso nel 2006 su un muro a Chalk Farm Road, a Londra, sopravvisse solo pochi mesi prima di essere rimosso)