Tre aspetti, in particolare, tra i tanti che definiscono lo Spirito Artigiano, sono particolarmente attuali, non solo perché diffusi ma anche perché potrebbero/dovrebbero diventare un viatico per affrontare con efficacia le sfide e le complessità del mondo che ci aspetta.
Inoltre, molti mestieri – importanti non solo per la loro rilevanza economica o sociale ma anche per la loro modernità – sono pervasi di Spirito Artigiano. Prendiamo, per fare solo qualche esempio, il chirurgo, lo chef stellato, il musicista, il fisico sperimentale, il restauratore, ma anche il programmatore software o il video maker…
Vediamo allora quali sono i tre aspetti.
Innanzitutto, la personalizzazione della produzione – che spesso viene chiamata, non a caso, artefatto – che diventa firma, caratterizzazione identitaria.
In secondo luogo, la custodia dell’ambiente. Papa Francesco ha usato questa espressione potente nella sua enciclica sull’ambiente Laudato Si’. Il concetto va oltre la tutela: “custodia e salvaguardia del creato” introduce il concetto di amministrazione responsabile (in inglese stewardship), che esclude ogni sfruttamento e richiede un prendersi cura fatto di attenta benevolenza. Un atteggiamento non solo difensivo, ma vivificante, proprio perché l’ambiente non è solo da contemplare, ma da usare e anche trasformare, sempre in modo responsabile. Recita un antico proverbio amerindio: «la terra non è un’eredità ricevuta dai nostri padri, ma un prestito da restituire ai nostri figli».
Infine, la centralità della tecnologia, vista però sempre come strumento – o meglio utensile – che potenzia le abilità artigiane e mai come automazione spinta, che tende a sostituirle. Tecnologia per l’uomo e non al posto dell’uomo. Per questo la mano ben rappresenta il mestiere artigiano. La mano afferra e usa l’utensile, impone uno sguardo attivo, è umana, potenzia l’uomo, mentre l’automazione dissolve l’uomo, lo fa scomparire, si auto-attiva e si auto-corregge.
Spesso la centralità dell’utensile lo trasforma in tratto identitario, capace addirittura di identificare il suo utilizzatore. Analizzando, ad esempio, il giornalismo, Indro Montanelli è stato spesso rappresentato con la sua inseparabile macchina da scrivere Olivetti Lettera 22. Questa trasformazione è addirittura entrata nel linguaggio grazie a una particolare figura retorica – la metonimia – che indica la parte per il tutto. Infatti, per indicare un bravo giornalista si può anche usare l’espressione “è una buona penna”.
E la potenza dell’utensile prende forma e si esplicita nella bottega, la fabbrica del mondo artigiano. Anzi, molto più di una fabbrica, che – nel suo trasformarsi in bottega 5.0 – rafforza il fare artigiano e trova nuove sintesi all’interno di un dialogo mai interrotto fra tradizione e innovazione.
Pertanto, lo Spirito Artigiano non solo è in armonia con la modernità, ma coglie in modo più autentico quello spirito dei tempi attento all’ambiente, alle relazioni sociali e al benessere, diventando pertanto l’interprete forse più autentico della modernità sostenibile.
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Andrea Granelli
Andrea Granelli è presidente di Kanso, società di consulenza specializzata in innovazione e change management. Da diversi anni lavora su temi legati all’innovazione: è stato in McKinsey e successivamente amministratore delegato di tin.it e dei laboratori di ricerca del Gruppo Telecom. È in molti comitati scientifici e in commissioni di valutazione. È stato membro membro del Comitato di valutazione del CNR, direttore scientifico della scuola internazionale di design Domus Academy, presidente dell’Associazione Archivio Storico Olivetti e membro del Consiglio Nazionale del WWF. Ha co-fondato, con Flavia Trupia, PerLaRe, associazione per il rilancio della retorica e con Daniele Di Fausto, Marta Bertolaso, Elena Granata e Carlo Marini, Venture Thinking, Fondazione che si occupa di contribuire a ripensare e riprogettare i luoghi e gli spazi del lavoro non solo costruendo il nuovo ma soprattutto recuperano e rigenerando l’esistente. Ha inoltre curato la voce Tecnologie della comunicazione per la nuova enciclopedia Scienza e Tecnica della Treccani